21.08.1981 – 21.08.2021
Non e’ un caso
che oggi a distanza
e un assenza lunga
39 anni
mi ritrovo di nuovo
qui nello stessa
cittadina ridente
di Alleghe, per
rievocare il punto
di incontro
dallo stesso
cancello di allora
un po’ meno
verde fiorito
di alberi a viale e
circondato da
catrame e cemento
come direbbe qualcuno,
con strutture
residenziali moderne,
sinonimo della zona
turistica di villeggiatura
rinomata in una
delle piu’ belle zone
dolomitiche locali .
Il ricordo del lavatoio
comunale adiacente
all’ingresso con
mamme massaie
che risciacquavano
i panni insaponati
stesi poi al sole
nei loro giardini
di abitazioni
limitrofe,
le informazioni
dell’anziana
signora Fausta che
contribui’ in mia presenza
alla telefonata in villa,
e poi l’incontro
pieno di sorrisi
e cordialita’ con la
semplicita’ in quel
e tu come stai,
lo scatto fotografico
della Signora Fausta
davanti al cancello
di Villa Paganini,
la chiaccherata
fronte lago di una
mezzoretta circa,
la ripromessa
di rivederci
all’indomani pomeriggio
all’interno della villa,
il saluto del giorno dopo
a papa’ Riccardo
e mamma Silvia,
le corse in lungo e in largo
dei suoi fidati pastori tedeschi
Minnie e Mathias,
il caffe’ e i cioccolatini offerti
a me ed Emilia da Paola,
la finestra del disco ,
retro di
E TU COME STAI,
la foto sul divanetto,
il video girato da me
seppur amatoriale
con la vecchia pellicola
super 8 che ancora
oggi per privacy e
riservatezza conservo
tra i ricordi personali
degli anni piu’ belli.
Claudio alla tastiera che
suona l’assolo di
“Strada facendo”
accompagnandomi
poi con le sue
dieci dita sulla canzone
“ Le ragazze dell’est”
scelta ed eseguita
interamente da me.
Ore che sembravano
giornate
e minuti che
sembravano
interminabili secondi,
poi al termine i consueti
saluti di rito.
Si, proprio lui, l’uomo
della storia accanto,
in assoluto l’unico e
e principale protagonista
che gira nello sferisterio
del mio piccolo
grande mondo baglioniano
basato in totale
garbo, discrezione
e rispetto, mai invasivo
e devoto nella massima
ammirazione che
una persona
nutre verso un artista
oltre che
rispettarne l’essenza
vitale di un insuperabile
granduomo .
E poi come non citare i
soliti amici di sempre,
goliardici canterini
contemporanei che nelle
serate a tema esprimono
il massimo concetto di quelle
cose che veramente
ci fanno stare bene in ogni
luogo e in ogni angolo
di mondo.
Oggi ad Alleghe
c’e’ lo stesso
tempo di allora,
un variegato
connubio di nuvole e sogni
accompagnato da
un timido sparuto sole ,
e mentre sto pensando
ancora su cos’altro scrivere,
mi accorgo che
la divulgazione di questo
racconto sta assumendo
inconsciamente una stesura
un po’ piu’lunga del solito ,
me lo concederete spero,
dato che si tratta
pur sempre di
due momenti tipici
ed atipici distanze
di tempi ,
di un allora ragazzo
ventitreenne nella prima
foto impacciatissimo burbero,
mentre oggi a
62 anni suonati ,
ricordare un giorno
speciale
figlia sicuramente
di quel tempo
a tutti gli effetti
riassunto come
un “giorno nuovo”.
Sono passati quasi
quarant’anni
da quell’incontro,
pero’ posso dire
a distanza di tempo
che una cosa concreta,
seria e seriale,
e’ lo stesso tempo
che non ci ha mai perduto
in unicita’ di emozioni
tra parole e musica
da un umile e semplice
cuoricino baglioniano,
perche’ ognuno di noi
ha il suo tamburo
un solo ritmo un canto
su questa via dell’abitudine,
ora e sempre e
fino alla fine di tutto.
Mi rituffo dopo questo
amarcord alla normalità
dei nostri giorni ,
c’è ancora un emergenza
sanitaria umanitaria
da sconfiggere
con responsabilità e
spirito di sacrificio da
parte di tutti , ma sono
sicuro che questa volta
non ci faremo
trovare impreparati.
Forza e andiamo avanti, patapan !